Cresce l’interesse per la scienza nel Belpaese

Immagine dell'universo tratta dalla mostra "Macchine del Tempo" INAF

L’Annuario “Scienza tecnologia e società” del 2024 evidenzia la crescita della partecipazione attiva degli italiani  a manifestazioni ed eventi scientifici.

Cresce l'interesse per la scienza nel Belpaese.

Mostra “Macchine del Tempo INAF” marzo 2024 (foto di Leonardo Pucci)

Edito da Il Mulino, e giunto ormai alla ventesima edizione, lo studio sottolinea un aumento della partecipazione dei cittadini a incontri, eventi e festival di scienza, finanche a manifestazioni di protesta negli ultimi 10 anni. Gli italiani  che frequentavano incontri e dibattiti pubblici sono raddoppiati nel periodo di osservazione, mentre quelli che partecipavano ai festival della scienza è passato negli ultimi quindici anni dal 5% al 15%. Per quanto riguarda invece l’adesione a proteste in piazza su questioni scientifiche e tecnologiche, quali manifestazioni contro i cambiamenti climatici o movimenti no-vax e no-tav, ha raggiunto quasi il 20% nel 2022 dal modesto 5% del 2007.

Gli autori, un gruppo di esperti di Observa tra i quali Massimiano Bucchi, fanno notare che, mentre la crescita delle visite a musei e festival della scienza nel nostro Paese è da collegare anche all’aumento dell’offerta di queste iniziative da parte di atenei e istituti di ricerca, tra cui vengono anche proposti open day e attività di citizen science, per quanto riguarda il prender parte alle proteste è senza dubbio attribuibile al fenomeno delle vaccinazioni, tra cui spicca quella contro il Covid-19, come pure alle proteste giovanili contro i cambiamenti climatici culminate nel movimento Friday for Future.

La battaglia no Vax e no Tav in Italia.

Un altro fronte acceso di manifestazioni ha infine riguardato la lotta contro la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità oppure altre grandi opere. Per quanto riguarda il profilo dei partecipanti più assidui agli eventi scientifici proposti in Italia, considerando musei, dibattiti e i festival della scienza, emerge la prevalenza di individui giovani, in genere con meno di trent’anni e con una formazione universitaria. Discorso un poco diverso si ha per l’adesione alle manifestazioni e cortei di piazza dove a scendere in strada sono persone mediamente più giovani, ma non sempre laureate anche se per discriminare più accuratamente il profilo delle stesse anche in base al tipo di protesta non risultano esserci dati consistenti a disposizione dell’indagine svolta.

Per un Paese come il nostro in cui eccellono tradizionalmente gli studi umanistici, come riportato anche dalla rivista inglese specializzata “Times Higher Education” che annovera tra i migliori atenei a livello internazionale la Sapienza di Roma e l’Alma Mater di Bologna per le materie umanistiche, sembra quindi che pian piano stia crescendo l’interesse verso le discipline STEM, facendosi largo tra gli italiani la curiosità verso gli eventi scientifici proposti attraverso mostre e musei nonché talk show e dibattiti pubblici a cui partecipano direttamente gli scienziati che colloquiano con un pubblico sempre più attento. Questo certamente non può che far ben sperare per la diffusione della cultura scientifica nel nostro Paese.

Leonardo Pucci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *