Scienza e Media: nascita di nuove star?

Scienza e Media: Einstein nuova star della TV

Cosa ne pensano gli italiani dell’esposizione ai media della scienza: credibilità e potere comunicativo vs confusione informativa

2024, viviamo nell’era post-pandemia, se così vogliamo chiamarla, e vedere scienziati o ricercatori in TV che spiegano teorie scientifiche è diventato pane quotidiano.
Ma qual è il vantaggio informativo? Parlare diretti al pubblico, esporsi ai media, aiuta gli italiani a interessarsi e a comprendere meglio la scienza?

Anche l’Annuario Scienza, Tecnologia e Società si è posto la stessa domanda. È realizzato da Observa, centro di ricerca indipendente che da oltre 20 anni analizza il rapporto degli italiani con la scienza e la tecnologia.

Nel 2023, Observa ha intervistato un campione rappresentativo di 1000 italiani, al fine di comprendere la percezione pubblica della scienza e, in particolare, la fiducia verso scienziati e istituzioni di ricerca e la credibilità dei media veicolano la scienza stessa.
I risultati pubblicati nel suo Annuario del 2024 fanno emergere vari temi di interesse:

Per capire la relazione tra cittadini e scienza, partiamo dalle fonti.
L’analisi evidenzia come, negli anni, l’esposizione generale degli italiani ai media che trattano di temi scientifici sia aumentata. La televisione rappresenta il canale di informazione principale, utilizzato almeno una volta alla settimana da più del 50% della popolazione. Anche internet e i social sono in ascesa, con un decisivo incremento nel 2020, in concomitanza della crisi pandemica.

Ma quanto gli italiani ritengono credibili le fonti che parlano di scienza? Dal 2008 al 2020 Observa rileva che il livello di credibilità è aumentato ed è generalmente elevato. Unica eccezione, da notare, i profili dei social dei ricercatori e degli istituti di ricerca, che hanno visto diminuire la loro credibilità nel 2020. Un aspetto da ricordare.

Le indagini si sono poi concentrate sui responsabili della diffusione di fake news.
Nel 2023 il 10% degli italiani pensa che la responsabilità sia da attribuire a ricercatori e medici. Questo dato, seppur inferiore alla maggioranza che accusa giornalisti e chi condivide le informazioni, merita attenzione: suggerisce infatti una forte lacuna nell’efficacia comunicativa della scienza.

Per ultimo, è stato chiesto agli italiani quanta fiducia ponessero negli scienziati che intervengono pubblicamente. Ben il 45% ha affermato che la complessità delle attività di ricerca può essere compresa e spiegata ai non esperti, solo dai suoi protagonisti. Allo stesso tempo, più del 50% denota però una sensazione di spaesamento e confusione di fronte al disaccordo di voci che si verifica quando si parla di scienza.

Quindi, l’italiano ha voglia di informarsi di scienza, in cui crede insieme ai suoi esponenti, gli scienziati. Vuole altresì che siano proprio gli scienziati e i ricercatori a spiegargli la scienza.

Uno solo il problema, portato espressamente alla luce dalla pandemia: la necessità per il pubblico di avere chiarezza, di non essere disorientato da quelli stessi scienziati che dovrebbero informarlo.

Detto in altre parole: cari scienziati è importante saper comunicare!

Interessati ad altre indagini di Observa? Si legga lo studio del 2024: “Italiani e cambiamento climatico: bravi nella teoria, non nella pratica

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