Gli italiani e la scienza. Tra fiducia e incertezza.

Nel rapporto con la scienza e la tecnologia cresce l’interesse, ma non mancano perplessità sulla relazione tra progressi scientifici e cambiamenti di stili di vita

Secondo uno studio dell’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società, pubblicato nell’Annuario 2024, negli italiani cresce la fiducia nella scienza ma non mancano aspetti di incertezza.

L’attenzione e la fruizione di contenuti scientifici e tecnologici da parte degli italiani è cresciuta nel corso degli anni.

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L’indagine valuta le tendenze e i cambiamenti negli individui, prendendo in considerazione l’arco temporale dal 2007 al 2023 e analizzando un campione di mille persone, rappresentativo della popolazione totale.

Lo studio evidenzia prima di tutto una crescente alfabetizzazione, soprattutto nei più giovani, e osserva come la fruizione di contenuti scientifici sia cresciuta nel periodo di riferimento.

Un possibile collegamento tra queste due variabili – alfabetizzazione e fruizione – sembra essere l’ampliamento del parco media attraverso cui gli utenti vengono a contatto con questi contenuti, conseguente al crescente numero di argomenti scientifici che vengono veicolati e a cui viene dato spazio in questi canali di diffusione.

Oltre alla TV, che mantiene pressoché costante il grado di esposizione ai contenuti scientifici (50% del campione), Internet e i social media rappresentano le fonti di informazione con un maggior livello di crescita nel tempo (dal 13% del 2007 al 45% del 2023).

Dal 2017 si assiste inoltre non solo a un incremento del numero di italiani che hanno competenze scientifiche, ma parallelamente è cresciuta la fruizione di contenuti, così come la partecipazione degli italiani a eventi e manifestazioni legate al mondo scientifico.

La componente soggettiva

Secondo quanto emerge dallo studio, la crescita dell’interesse e della partecipazione attiva al dibattito è speculare alle potenziali ricadute sugli stili di vita delle persone.

L’imporsi sulla scena di temi cruciali, quali il cambiamento climatico o il Covid-19, hanno catalizzato ulteriormente l’attenzione verso i contenuti di natura scientifica.

I ricercatori evidenziano inoltre come l’interesse verso la scienza vada sempre più polarizzandosi su due diverse posizioni. Da una parte si cercano nella scienza risposte alla presenza dell’uomo sul Pianeta, dall’altra si pensa che la scienza e la tecnologia siano responsabili di cambiamenti troppo repentini destinati a sconvolgere gli stili di vita.

La fiducia nei risultati della scienza – ad esempio nella lotta contro alcune malattie – non riesce a frenare del tutto i timori relativi alle minacce per la vita umana. Se in generale la scienza e la tecnologia sono considerate discipline positive, nel momento in cui toccano la persona nel suo stile di vita e nella sua quotidianità, ecco che la critica ai risultati non tarda a manifestarsi, soprattutto tra le fasce di popolazione che ritengono la scienza non sia libera, ma condizionata dalla politica e da questioni economiche.

Il rapporto tra fiducia e incertezza negli italiani si traduce in un 42% di “entusiasti” e “fiduciosi” della scienza a cui fa da contraltare un 31% di “disillusi” e un 27% di “disinformati”. E non sempre, e non solo, è questione di età e titolo di studio.

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